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Allestimento di  Carlo Scarpa
L’attuale ordinamento delle collezioni nelle sale di Palazzo Abatellis - restaurato dopo i bombardamenti

del ’43 - è il risultato della collaborazione tra il soprintendente Giorgio Vigni e l’architetto veneziano Carlo Scarpa durante il biennio 1953-1954.
Obiettivo primario fu quello di far “vivere…in armonia vicendevole l’architettura del palazzo e il contenuto”, secondo un progetto che lo stesso Scarpa andava elaborando a Venezia sui rilievi che il Vigni gli inviava da Palermo.
L’esposizione fu divisa in opere di scultura al pianterreno e opere di pittura al piano superiore, fatta eccezione per il grande affresco del Trionfo della Morte collocato nel fondo dell’antica cappella del convento in posizione privilegiata, illuminata dall'alto.
Del tutto rivoluzionaria, dal punto di vista museografico, la sistemazione delle opere (soprattutto scultoree) su supporti metallici o lignei e la loro collocazione su fondi colorati di pannellature in tessuto, in stucco veneziano o in legno, come nel caso dell’Eleonora d’Aragona e della Testa di giovanetto del Laurana.
Al primo piano segnaliamo la Croce (sala VII), inserita entro una riquadratura metallica; le croci del maestro di Galatina e del Ruzzolone su basamenti in pietra e in metallo, al centro dell’ampia sala IX, e infine l’ambiente quadrangolare della sala di Antonello da Messina con l’Annunziata collocata di sbieco rispetto alla vicina finestra e i pannelli mobili con i tre Santi Dottori della Chiesa per “far risaltare la luce tutta italiana, dolce e diffusa che le avvolge”.
Nel ’91 è stata dedicata all’argomento una mostra - Carlo Scarpa a Palazzo Abatellis: l’allestimento della Galleria Nazionale della Sicilia, 1953-1954 - curata da Sergio Polano e Paolo Morello.

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