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Ala settecento

Sul retro dell’edificio quattrocentesco si apre la grande ala settecentesca, realizzata a partire dal XVI secolo dalle benedettine della vicina Chiesa della Pietà, insediatesi nel Palazzo alla morte del proprietario Francesco Patella. I due corpi di fabbrica prospicienti sul cortile, ospitano rispettivamente gli uffici amministrativi e, al piano terra dell'edificio su arcate, i laboratori di restauro con annessa falegnameria.  

Dal 2009 i piani superiori sono fruibili come ampliamento degli spazi museali, cui si accede sia autonomamente dal secondo cortile, oppure, mantenedo la continuità del percorso, dall'ultima sala espositiva dell'edificio quattrocentesco. I nuovi ambienti espositivi presentano una significativa raccolta della pittura di fine cinquecento e secentesca siciliana, dal tardo manierismo al realismo al barocco, distribuita cronologicamente nella "Sala Verde" al primo piano e la "Sala Rossa" al secondo piano.

Dal tardo manierismo del toscano Filippo Paladini, del D'Asaro e del Bazzano, il percorso si inoltra nel pieno Seicento con la cultura caravaggesca e il realismo di Battistello Caracciolo e del Ribera, dando rilievo inoltre alla presenza del Van Dyck a Palermo. Si prosegue con una significativa selezione di dipinti di Pietro Novelli e altre opere significative, dello Stom, di Andrea Vaccaro, di Luca Giordano, di Mattia Preti.

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